Il piano di lavoro per il fundraising per la politica

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08, aprile, 2022di: admin

La democrazia ha un costo. Per partecipare alle competizioni elettorali servono fondi. Questo vale sicuramente per le medie e grandi circoscrizioni, meno per le piccole.

Dal 2017 è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Questo vuol dire che oggi, i partiti, devono fare fundraising da soli. Il dato annuale del 2 per 1000 da la misura esatta della partecipazione dei cittadini al sostegno del “sistema politico”.

Il cittadino ha voglia di sentirsi partecipe e la politica è il luogo adatto per parlare di partecipazione. La più grande differenza tra fundraising per la cultura, per l’arte, per l’ambiente, per le pubbliche amministrazioni o per le associazione di volontariato e fundraising per la politica è che in politica la raccolta fondi una scadenza: il giorno delle elezioni. Dopo quella data diventa difficile raccogliere fondi.

Come raccogliere fondi per sostenere la politica? O meglio, come fare fundraising per la politica?

Per prima cosa chiariamo un punto: si raccolgono fondi utilizzando il fundraising, non per la politica, ma per progetti o attività precise: campagna elettorale, funzionamento di un partito, funzionamento di una sede locale. Di solito, il fundraising per la politica è utilizzato per sostenere le spese per le campagne elettorali.

Quindi, fundraising per la politica vuole dire raccogliere fondi per una “buona causa” precedentemente individuata. Questa buona causa deve essere meritevole di essere sostenuta.

Fundraising per la politica non vuol dire solo raccolta di fondi ma molto di più: fidelizzazione del donatore-elettore, condivisione di un progetto politico, aumento della propria visibilità e molto altro.

In Italia abbiamo appuntamenti elettorali che ormai si susseguono dalla nascita della Repubblica: elezioni locali, regionali, nazionali ed europee. I bacini elettorali sono molto diversi e questo vale anche per le spese.

Per cominciare a pensare al fundraising, c’è bisogno di capire per quale motivo si dovranno raccogliere fondi. Le spese per una campagna elettorale possono essere davvero tante: staff, sede del comitato elettorale, pubblicità, cartellonistica, sito web, gestione dei social network, manifesti, stand in piazza, materiale cartaceo, incontri elettorali, fotografie, formazione del personale volontario e (spesso) del candidato, agenzia di comunicazione, fundraiser e altro.

In accordo con il candidato, l’agenzia di comunicazione e lo spin doctors, si deciderà poi quali iniziative mettere in campo per la raccolta dei fondi e la fidelizzazione dei donatori.

Un piano di fundraising per la politica ha bisogno di tempo.

Un candidato non può dedicare al fundraising gli ultimi dieci minuti della giornata ma deve offrire la propria disponibilità a partecipare ad azioni di fundraising, specialmente per gli incontri con i grandi donatori.

Il successo di un piano di fundraising per la politica non è solo legato al tempo ma al lavoro di squadra che andrà fatto. Se l’agenzia di comunicazione non interagisce con chi si occupa di fundraising ed entrambe con il candidato e con chi cura la sua agenda e viceversa, i risultati saranno scarsi.

Per approfondire l’argomento consiglio due testi da utilizzare: Raffaele Picilli-Marina Ripoli: “Come raccogliere fondi per la politica” Rubbettino Editore oppure Raffaele Picilli – Marina Ripoli “Fundraising e comunicazione per la politica” Rubbettino Editore o anche Come organizzare eventi per il fundraising politico