Volontari e dipendenti: come gestire il loro rapporto?

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06, febbraio, 2020di: admin

Oltre al fundraising, le organizzazioni di volontariato hanno (spesso) un secondo pilastro su cui costruire il loro futuro: i volontari.

Molti non usano il termine volontari ma attivisti o militanti (specialmente in politica). L’importante è che sia chiaro che sono persone che donano il loro tempo gratuitamente per uno scopo.

Nelle aziende, il rapporto tra proprietario e dipendete è legato da un vincolo di subordinazione.

Nelle organizzazioni di volontariato il presidente, il coordinatore, il segretario di sezione (se parliamo di politica) o più in generale il manager solidale,si ritrovano spesso a gestire solo risorse umane volontarie: persone che offrono gratuitamente il proprio tempo senza vincoli di subordinazione.

La differenza è fondamentale perché inquadra immediatamente un problema: la difficoltà di gestire l’intera organizzazione.

Non tutti i tipi di “volontariato” o di “volontari” sono uguali: protezione civile, ambiente, politica, diritti umani, cultura, servizi sociali, carceri, terza e quarta età, volontari regolari e volontari discontinui, volontari con mansioni di grande responsabilità e volontari con compiti semplici.

Non tutti hanno lo stesso tempo a disposizione e non tutti sono disponibili o capaci a fare tutto. Per questo, l’ottima gestione del volontario inizia dal reclutamento.

Una corretta campagna di reclutamento di volontari potrà portare solo benefici all’organizzazione.

Alcune volte, nelle organizzazioni sono presenti sia volontari sia dipendenti. Buona regola è quella di non far fare al volontario quello che fa il dipendente.  Se dovesse accadere, i motivi vanno chiariti.

I volontari dovrebbero scegliere di donare il proprio tempo all’associazione perché convinti che la mission, la vision, le buone cause o i valori di questa siano meritevoli di essere sostenuti. In parallelo, bisognerebbe scegliere un dipendente o un consulente non solo perché ha un buon CV o perché il preventivo che presenta per la consulenza è basso ma perché dimostra, prima di tutto, conoscenza e condivisione dei valori, della storia e della mission dell’organizzazione.